Lansdale Joe R. - 2011 - Cielo Di Sabbia by Lansdale Joe R

Lansdale Joe R. - 2011 - Cielo Di Sabbia by Lansdale Joe R

autore:Lansdale Joe R.
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788806208578
editore: Einaudi
pubblicato: 2011-10-15T09:13:40+00:00


Dopo, ci guardò.

- Mi sento meglio, - disse.

- Visto? - rispose Floyd. - Non era messo così male. Aveva soltanto fame.

Il vecchio ci sorrise. - Altroché, se sono messo male. Ma almeno non me ne andrò a stomaco vuoto.

- Vedrà che starà meglio, - disse Floyd. - Basta che se la prenda comoda. Ecco, si distenda.

Gli passò le mani sotto le braccia e lo aiutò ad adagiarsi sul pavimento, poi schiacciò il suo bel cappello, glielo mise sotto la testa e lo coprì con la giacca dell’abito.

Il vecchio si addormentò all’istante.

- Mi manca tanto mio padre, - disse Floyd. - E quest’uomo me lo ricorda un po’.

- Ha proprio fatto una gran cosa, - disse Jane.

- Figuriamoci, - rispose lui, sistemandogli meglio la giacca. - Niente di che. È tipo la storia del ragazzino che ha ficcato un dito nella falla della diga. Serve a poco, tutto sommato, e non risolve davvero il problema. Quest’uomo ha solo guadagnato qualche attimo in più.

- Be’, - fece Jane, - diciamo allora che si tratta di qualche attimo.

- Proprio così, - rispose Floyd. - Qualche attimo. Ma niente di più.

28.

- Quando arriviamo a Fort Worth, - disse Floyd, - bisogna scendere. Questo treno rallenta, ma non si ferma. L’ho già preso altre volte. È necessario saltare giù prima di entrare in stazione e poi, senza allontanarsi troppo, prendere un altro treno, quello che va a Tyler. E lì si scende una volta per tutte, perché la fermata successiva è Lindale, un paesino poco lontano da Tyler. Capito?

Rispondemmo di sì.

- Una volta scesi, non posso più aiutarvi, - riprese Floyd. - Devo occuparmi di certe mie faccende, e non sono in grado di stare dietro a voi.

- Ha già fatto abbastanza, - dissi io.

- Proprio così, - dichiarò Jane, guardandolo in un modo che mi rese un po’ geloso.

- L’ho fatto volentieri, - rispose Floyd. - Ma dopo Fort Worth dovrete cavarvela da soli.

- Abbiamo capito, - dissi.

- Sarei più contenta se restasse con noi, - disse Jane.

- Non posso, - rispose Floyd, e tornò a guardare il vecchio.

- E lui? - dissi.

- Ormai ha le ore contate, - disse Floyd. - C’è poco da fare. Il tempo se lo sta portando via, e state sicuri che non mollerà la presa.

Dopo un po’ tirammo fuori qualche scatoletta dalla sacca e la dividemmo con Floyd; infine trovammo un posto comodo per sederci e, la schiena contro la fiancata del vagone e il treno che dondolava sui binari, l’eccitazione delle ultime avventure ci fece scivolare nel sonno.

Il viaggio proseguì ancora a lungo e, al risveglio, nessuno di noi aveva molto da dire. Così ci riaddormentammo tutti quanti, fino a quando non fummo a poche miglia dallo scalo di Fort Worth, che spuntava in lontananza.

- Ci siamo, - disse Floyd. - Tra poco arriveremo al punto giusto per saltare. Una volta scesi, vi faccio vedere qual è il vostro treno e ognuno per la sua strada.

Anche il vecchio si era svegliato e si stava tirando su, con la schiena sempre addossata al vagone.



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